Il programma Refit

www.diario-prevenzione.it

29 novembre  2013   vol.n° 81

notizie, documenti e link sui temi del governo dell’ambiente, della salute
e della sicurezza nel lavoro
e sulla responsabilità sociale d’impresa

&&&

Un programma della Commissione europea denominato Refit si propone di fare tornare indietro le conquiste dei lavoratori in materia di tutela della salute e della sicurezza nel lavoro.

Refit  è  un programma d’ispirazione neoliberista che  propone di bloccare tutte le nuove regole in materia di salute e sicurezza nel lavoro perchè vi sarebbero troppe regole.
Secondo i Commissari europei queste regole sarebbero nefaste per gli imprenditori. Troppi costi amministrativi, troppi costi in generale.
Tutto il lavoro di preparazione per la elaborazione di una strategia per salute e sicurezza  nel lavoro  dal 2013 al 2020 effettuato dagli esperti, dai funzionari e dai partner sociali ( Confindustria europea inclusa ) è stato bloccato, ridotto a carta straccia.
Tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici costa troppo …
E’ in questo modo che si può riassumere ciò che ha detto Josè Barroso, presidente della Commissione europea a nome della Commissione nel corso del summit europeo di ottobre dei premier europei e dei capi di stato. Barroso ha chiesto l’approvazione di questa proposta e ha invitato i premier degli stati membri a mettere in pratica questa spoliazione dei diritti dei lavoratori alla salute e alla sicurezza…
Il patrimonio di salute dei lavoratori europei viene dato in cambio di una ipotetica crescita della occupazione.

UN PO’ DI STORIA

Non dimentichiamo che all’origine delle direttive europee elaborate  dalla metà degli anni ’80 non vi fu un particolare amore per la salute e la sicurezza dei lavoratori ma una spinta formidabile delle industrie dei paesi del Nord europa volta a sconfiggere il dumping sociale elevando  l’asticella della sicurezza di macchine e prodotti.

Il compromesso fu trovato con le direttive europee ( direttiva macchine, rumore, ecc) fissate per tutti i paesi europei. Le direttive europee ancor prima di essere una normazione  volta a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori rappresentarono un sistema di regolazione degli standard di qualità tesi a mettere “fuori mercato” i prodotti e i processi la cui competitività era basata sulla povertà dei sistemi di protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Questa fase di regolazione della competizione basata sulla qualità dei processi e dei prodotti pare essere terminata. Ora si punta ad una competitività dei prodotti e dei servizi basati sulla logica del massimo ribasso, del low cost ottenuto sacrificando salute e sicurezza dei lavoratori. Questo è il nuovo credo dei signori della Commissione.
Con il programma Refit il signor Barroso e la Commissione si prestano a bloccare ogni innovazione normativa tesa a migliorare la gestione della salute e sicurezza nel lavoro. Ma è ovvio che non intendono fermarsi qui: l’obiettivo è quello di intervenire con la semplificazione tesa a svuotare le direttive e ad eliminarne gli aspetti vincolanti per gli imprenditori.
Il fatto che 100.000 lavoratori e lavoratrici in Europa  muoiono ogni  per tumori di origine professionale non pare turbare i signori della Commissione.
Con il blocco della normazione prevista da Refit rimarranno senza una normazione e regolazione l’utilizzo delle sostanze che producono malformazioni genetiche  ( 22 nuove sostanze ), la gestione del rischio da silice cristallina e molti altri profili di rischio professionale.
Anche in Italia, in forma occulta è in atto una riscrittura del Dlgs 81/08 e smi. Il ministero del lavoro sta procedendo alla attuazione del Programma Refit alla chetichella con la scrittura di DL che dovrebbero completare l’opera del Decreto del “fare” senza passare dalla Commissione consultiva nazionale…
L’intero corpo normativo in materia di salute e sicurezza nel lavoro sta subendo da un paio d’anni a questa parte una molteplicità d’interventi  di riscrittura che snaturano la coerenza  e la rendono inapplicabile.
Il Decreto del FARE – D.L. 69/13 contiene alcune modifiche in materia di salute e sicurezza che rischiano di creare incoerenze e contraddizioni nella effettiva gestione applicativa.
Siamo a fronte di una gestione poco chiara e sommersa del percorso con il quale  Ministero del Lavoro porta avanti la elaborazione dei DL attuativi del DL 69/13.

Non si crea nuova occupazione perseguendo la via “bassa” dello sviluppo, il Programma Refit si prefigge di smantellare un pezzo per volta i diritti dei lavoratori a lavorare in sicurezza e dignità.
Purtroppo questa volta non riusciamo ad essere sereni e positivi, ma non ci può essere un atteggiamento sereno e  positivo verso un programma come quello di Refit che peraltro viene attuato alla chetichella. EDITOR

Riferimenti

Programma Refit

http://europa.eu/rapid/press-release_IP-13-891_it.htm

http://ec.europa.eu/commission_2010-2014/president/news/archives/2013/10/20131002_2_en.htm

 

 

Questa voce è stata pubblicata in General e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.